Protocolli di terapia nella Candidiasi recidivante e nella Vestibolite vulvare

Dott. Filippo Murina
Servizio di Patologia Vulvare
Osp. V. Buzzi – ICP – Università di Milano, Direttore Scientifico Associazione Italiana Vulvodinia

 

Candida: protocolli di terapia

La candidosi vulvovaginale ricorrente (RVVC) costituisce una sfida crescente nella pratica clinica ginecologica. La Candida ha una duplice possibilità di azione patogenetica: indurre un’azione immunosoppressiva agendo in elevate quantità (forma acuta) o creare una reazione di ipersensibilità agendo in “piccola quota” in soggetti geneticamente predisposti (EVVC), configurando la malattia come una dermatite allergico-irritativa.

La prevenzione e la cura della candidosi vulvovaginale ricorrente deve prevedere una strategia multimodale di lunga durata (6-12 mesi), finalizzata a correggere i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento.

Grande attenzione deve essere posta nei confronti di alcuni stili di vita e soprattutto si devono adottare schemi terapeutici precisi e nello stesso tempo personalizzati che consentano di agire in modo efficace nei confronti dei meccanismi eziopatogenetici della malattia, che oggi sappiamo collocare la RVVC non tanto tra le infezioni vulvo-vaginali, quanto tra le patologie immunoallergiche causate da un microrganismo: la Candida.

La nuova review si sofferma con un’ampia analisi sulle strategie terapeutiche oggi considerate più efficaci compreso l’utilizzo di nuovi schemi terapeutici personalizzabili a dosaggi decrescenti utili per ridurre l’incidenza delle recidive di vulvo-vaginite da Candida.


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