Dall’infezione HPV al cervicocarcinoma: prevenzione e significato delle lesioni da HPV

Dott. Carlo Maria Stigliano
ASP COSENZA- S.O.C. Ginecologia Preventiva

Il cervico-carcinoma è al 2°posto come causa di tumore femminile dopo la mammella, con un tasso di incidenza di circa 10/100.000 e un tasso di mortalità di 4/100.000. In Italia si stima che ogni anno, le donne colpite da questo tumore siano circa 3500 e ne muoiano circa 1.100.

Il cervico-carcinoma è totalmente riconducibile all’infezione genitale del virus HPV.

Le infezioni da HPV sono acquisite nel corso di contatti interpersonali intimi (prevalentemente nel corso di rapporti sessuali), essendo il virus molto labile nell’ambiente esterno, e interessano nel corso della vita circa l’80% delle persone sessualmente attive. La maggior parte delle infezioni non è associata a manifestazioni cliniche, è transitoria e guarisce spontaneamente nel corso di circa due anni. La persistenza dell’infezione, e l’eventuale progressione a neoplasie invasive maligne, generalmente dopo un intervallo di decenni, sono correlate al tipo di HPV e alla risposta immunitaria del soggetto.

Lo screening programmato del carcinoma della cervice uterina, nelle donne di età compresa tra 18 e 65 anni, ha permesso negli ultimi anni di ridurre drasticamente la frequenza delle forme invasive di questo tumore. Recentemente, oltre alla prevenzione secondaria mediante Pap Test, si è reso disponibile l’HPV test, che consente l’identificazione e la caratterizzazione dei ceppi HPV. Inoltre, è possibile la prevenzione primaria mediante vaccinazione possibilmente nelle ragazze giovani prima dell’inizio dei rapporti sessuali, ma con efficacia e sicurezza dimostrate fino a 45 anni di età.


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