In caso di nausea grave nel primo trimestre di gravidanza si può assumere la metoclopramide perché non aumenta il rischio di malformazioni, di aborti o di parti pretermine: questa la conclusione di uno studio dello Statens Serum Institut di Copenhagen, condotto su oltre un milione di gravidanze (1.222.503) avvenute in Danimarca dal 1997 al 2011.
I ricercatori danesi hanno voluto approfondire l’eventuale presenza di esiti avversi rilevanti, nel caso di assunzione della metoclopramide in gravidanza, un farmaco molto utilizzato ma le cui conseguenze non erano state finora approfondite da un numero sufficiente di studi. Le donne sono state suddivise fra quelle che durante il primo trimestre della gravidanza avevano assunto il farmaco, e quelle che invece non lo avevano assunto; sono stati poi confrontati i dati relativi ai nati vivi, rispettivamente 28.486 e 113.698, rilevando che il tasso di malformazioni era sostanzialmente sovrapponibile, 25,3‰ contro 26,6‰. Anche l’analisi sistematica delle più gravi malformazioni, come i difetti del tubo neuronale, la palatoschisi, il labbro leporino e la riduzione degli arti, è risultata negativa nell’associazione con la metoclopramide.
Il coordinatore dello studio, l’esperto in ricerche nel campo della Farmacoepidemiologia, Björn Pasternak, osserva: «All’inizio della gravidanza più di metà delle donne soffre di nausea e vomito, che può raggiungere un’intensità tale da pregiudicare, almeno temporaneamente, la qualità della vita. Nella maggior parte dei casi la cura non richiede farmaci, ma per il 10-15% delle gestanti è necessario un trattamento, e la metoclopramide è spesso consigliata, se risulta inefficace la terapia con un antistaminico o con la vitamina B6. Nelle gestanti con nausea e vomito esposte al farmaco non sono stati osservati aumenti significativi del rischio di malformazioni congenite maggiori, aborti o nati morti, parto pretermine, basso peso alla nascita o ridotta crescita fetale, rispetto al gruppo di controllo».
I risultati dello studio, secondo i ricercatori danesi, possono fornire un contributo quando si rende necessario decidere se trattare la gestante con metoclopramide. La ricerca è stata pubblicata su JAMA, the Journal of the American Medical Association.
Fonte
Björn Pasternak et al – Metoclopramide in Pregnancy and Risk of Major Congenital Malformations and Fetal Death. JAMA 2013;310(15):1601-1611