Il progetto di un aggiornamento delle linee guida 2012 sulla terapia ormonale sarà discusso nel corso di un simposio al Meeting annuale 2016 della North American Menopause Society (Nams), in programma dal 5 all’8 ottobre a Orlando, in Florida. Lo comunica JoAnn Pinkerton dell’Università della Virginia a Charlottesville, direttrice esecutiva Nams. L’esperta rivela che, a differenza del documento 2012 (Menopause 2012; 19:257-271), la versione 2016 si concentrerà sui benefici e sui rischi della terapia ormonale iniziata nelle donne sotto i 60 anni entro i 10 anni dalla menopausa, con capitoli che riguarderanno anche la terapia ormonale nelle donne in menopausa precoce a causa di un’insufficienza ovarica primaria o secondaria a un’ovariectomia.
«Sappiamo, sulla base di dati osservazionali, che esiste non solo un aumentato rischio di malattie cardiache, ma anche di disturbi dell’umore, alterazioni cognitive e malattia di Parkinson in queste donne» afferma la ricercatrice, spiegando che secondo le nuove raccomandazioni gli estrogeni andrebbero assunti almeno fino all’età naturale della menopausa. Un altro argomento affrontato nel documento sarà la terapia ormonale nelle portatrici di geni BRCA che hanno subito un’ovariectomia e nelle donne di età superiore a 65 anni. «In entrambi i casi non c’è una regola assoluta, e la decisione di iniziare il trattamento sarà il frutto di un consenso condiviso e informato tra la paziente e il proprio medico. «Uno dei nostri obiettivi è quello di aiutare a educare i medici e i pazienti circa l’utilizzo corretto e sicuro di trattamenti per la menopausa» afferma il presidente della North American Menopause Society Peter Schnatz, della Thomas Jefferson University di Philadelphia. E aggiunge: «L’aggiornamento conterrà una grande quantità di nuovi dati che saranno oltremodo utili ai lettori, compresi gli aspetti sulle modifiche del tono dell’umore e della sfera cognitiva, sui disturbi del sonno e sulla depressione». E Pauline Maki dell’Università dell’Illinois a Chicago, presidente del comitato sul programma scientifico del Nams nel 2016, aggiunge: «In accordo con la politica NAMS, stiamo sviluppando un documento multidisciplinare, focalizzato sulla menopausa e sulla salute della donna nella mezza età, spaziando dalle malattie cardiovascolari alla sfera psichica, dalla funzione sessuale al cancro al seno per finire con la salute delle ossa». E per chi ama il dibattito, al meeting di Orlando ci saranno due sessioni di discussione su argomenti di particolare attualità. La prima sarà sulla gestione del carcinoma duttale in situ: a sostenere l’approccio chirurgico sarà Monica Morrow del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, professore di chirurgia al Weill Cornell Medical College di New York City. Chi invece sosterrà la gestione conservativa saràShelley Hwang, del Duke Cancer Institute di Durham, North Carolina. Il secondo argomento sarà l’uso di farmaci nel disturbo da desiderio sessuale ipoattivo. A favore del trattamento sarà Sheryl Kingsberg della Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland, mentre le ragioni contro la cura saranno sostenute da Jonathan Huber dell’Università di Ottawa in Canada. North American Menopause Society – Nams https://www.menopause.org