Qual è l’aderenza alla terapia dell’osteoporosi nelle donne?

L’aderenza alla terapia dell’osteoporosi nelle donne è soddisfacente solo nella metà dei casi, ciò limita l’efficacia delle terapie.

 

Migliorare l’aderenza alla terapia dell’osteoporosi è un obiettivo che ha un’importanza cruciale. Attualmente, l’aderenza alla terapia dell’osteoporosi è infatti decisamente insufficiente. Sappiamo infatti che solo la metà dei pazienti assume i farmaci seguendo le modalità prescritte dal medico curante.

Come noto, l’osteoporosi è una patologia pericolosa perché espone a un aumentato rischio di fratture. Ciò può comportare un grave detrimento della qualità di vita, con predisposizione a dolore cronico, invalidità e mortalità. Colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa. Ma la notizia importante è che è curabile! Disponiamo infatti di farmaci particolarmente efficaci: in prima linea ci sono i bifosfonati (in particolare alendronato, ibandronato e risedronato) e l’integrazione di calcio e vitamina D. 

 

Lo studio TRIO

Un recente studio, denominato TRIO, si è proposto di valutare il problema dell’aderenza alla terapia dell’osteoporosi. È stato preso in esame un gruppo di donne in post-menopausa in trattamento con bifosfonati per l’osteoporosi. Su queste donne sono stati monitorati gli indicatori del metabolismo osseo; in particolare sono stati misurati nel sangue due indicatori, denominati PINP e CTX, prima della terapia e dopo 3 mesi di trattamento.

Una riduzione significativa dei valori di questi indicatori (38% per PINP e 56% per CTX) indicava che l’efficacia e l’aderenza alla terapia dell’osteoporosi era ottimale. Il mancato raggiungimento di tali obiettivi era invece un segnale di inadeguato controllo dell’osteoporosi: in tal caso era opportuno verificare se le pazienti stavano assumendo adeguatamente i bifosfonati.

L’utilizzo di questo monitoraggio si è di fatto rivelato un metodo di screening facile ed economico per valutare l’aderenza alla terapia. Ha infatti consentito ai medici di intervenire tempestivamente per correggere la scarsa aderenza della paziente e approfondire i singoli casi di osteoporosi. 

 

Conclusioni

Gli esperti dell’International Osteoporosis Foundation e dell’European Calcified Tissue Society che hanno ideato lo studio TRIO ribadiscono la necessità di monitorare attentamente l’aderenza alla terapia. Infatti una scorretta assunzione dei farmaci può vanificare il trattamento ed esporre la paziente alle complicanze dell’osteoporosi, in particolare allo sviluppo di fratture patologiche. Il monitoraggio degli indicatori del metabolismo osseo può essere un’ottima “spia” per individuare i casi critici e le situazioni di scarsa aderenza alla terapia.

 

 

Bibliografia

Diez-Perez A, Naylor KE, Abrahamsen B, et al; Adherence Working Group of the International Osteoporosis Foundation and the European Calcified Tissue Society. International Osteoporosis Foundation and European Calcified Tissue Society Working Group. Recommendations for the screening of adherence to oral bisphosphonates. Osteoporos Int 2017;28:767-774.

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