Da uno studio condotto da un team di ricercatori del Bradley-Hasbro Children’s Research Center di Providence nello stato di Rhode Island, emerge che il sexting, l’invio, cioè, di foto e testi sessualmente espliciti, da parte dei giovanissimi è sempre più frequente, e provoca difficoltà emozionali e comportamenti a rischio a oltre un quinto dei ragazzi che frequentano le classi di seconda e terza media.
Lo psichiatra Christopher Houck, che ha coordinato lo studio, spiega: «Questi dati suggeriscono che inviare messaggi e foto esplicite può essere un indicatore di possibili comportamenti sessuali a rischio, per questo educare i giovani adolescenti, grandi consumatori di tecnologia mobile, sulle possibili conseguenze del sexting, può ridurre le probabilità di questi comportamenti».
Altri studi avevano rivelato che messaggi e foto espliciti sono inviati da un adolescente su quattro, ma questo è il primo studio che evidenzia i comportamenti dei pre-adolescenti in questo campo; è stato condotto su 420 ragazzi di cinque scuole medie pubbliche, tutti segnalati dagli insegnanti a causa delle difficoltà emotive o di comportamento che avevano manifestato.
Il 70% di loro ha affermato di avere un telefono cellulare, uno smartphone nel 23% dei casi. Il 22% dei ragazzini ha ammesso di aver amoreggiato negli ultimi sei mesi attraverso messaggi sessuali sia con il telefonino, sia tramite social network, nel 17% dei casi inviando anche foto o messaggi dal contenuto sessualmente esplicito.
Inoltre, secondo Houck: «Chi invia foto esplicite è più propenso a impegnarsi in comportamenti sessuali reali rispetto a chi invia messaggi che contengono soltanto parole»; infatti, dal confronto fra i comportamenti sessuali reali e il tipo di messaggi inviati, è risultato che i giovanissimi che si dedicavano al sexting avevano da quattro a sette volte maggiori probabilità di avere praticato sesso orale o vaginale, e di aver toccato i genitali di un altro soggetto. Lo studio statunitense è stato sulla rivista Pediatrics.
Fonte
CD Houck et al – Sexting and Sexual Behavior in At-Risk Adolescents. Pediatrics, 6 gennaio 2014