Nei mammiferi è ben dimostrato che durante la gravidanza si verifica un flusso bidirezionale di cellule fetali e materne. Il significato di questo scambio può avere diverse motivazioni.
Nei mammiferi placentari si sviluppano interazioni intense e prolungate durante la gestazione. Negli studi sull’uomo, vi è una crescente evidenza che, nel corso della gravidanza, più componenti molecolari e cellulari dalla madre vengono trasferiti al feto (microchimerismo materno). In particolare, il trasferimento di anticorpi materni è da tempo considerato una componente centrale dell’immunità neonatale contro i patogeni. Studi più recenti indicano che nello sviluppo del sistema immunitario fetale è coinvolto anche il trasferimento in utero di mediatori dell’infiammazione, micronutrienti, prodotti microbici e cellule materne. L’insieme di questi molteplici segnali potrebbe formare una complessa rete di interazioni che programma il sistema immunitario neonatale e la sua regolazione omeostatica.(1)
Le cellule materne trasferite nel feto persistono a livelli molto bassi anche nello sviluppo post-natale. D’altro canto, anche l’organismo materno riceve cellule fetali durante la gravidanza (microchimerismo fetale), che persistono per molto tempo dopo il parto. Recenti scoperte suggeriscono che queste cellule micro-chimeriche abbiano una funzione nel promuovere l’idoneità genetica, migliorando l’esito delle future gravidanze.(2)
Questo complesso e sofisticato scambio potrebbe quindi avere un significato essenziale per la sopravvivenza della madre, del feto e della stessa specie. (3)
Bibliografia
- Jennewein MF, Abu-Raya B, Jiang Y, et al. Transfer of maternal immunity and programming of the newborn immune system. Semin Immunopathol 2017;39:605-613
- Kinder JM, Stelzer IA, Arck PC, Way SS. Immunological implications of pregnancy-induced microchimerism. Nat Rev Immunol 2017;17(8):483-494
- Hyde KJ, Schust DJ. Immunologic challenges of human reproduction: an evolving story. Fertil Steril 2016;106(3):499-510