La relazione sonno – depressione risente dell’influenza degli ormoni femminili

I disturbi depressivi sono molto più comuni nelle donne rispetto agli uomini (2:1) e risentono delle fluttuazioni ormonali nelle diverse fasi della vita riproduttiva. Il rischio depressivo è maggiore nella fase premestruale, nel puerperio, in peri e post menopausa. I disturbi dell’umore sono spesso accompagnati da disturbi del ritmo sonno-veglia, in particolare esiste una relazione di vulnerabilità reciproca tra depressione e insonnia. La depressione agisce in qualità di stressor, peggiorando l’insonnia, di contro l’insonnia peggiora il tono dell’umore, innescando così un circolo vizioso che tende a precipitare recidive e cronicizzare il disturbo. Questo legame è tanto più forte quanto più è deflesso il tono dell’umore. L’età e le fluttuazioni ormonali femminili sono sicuramente implicate nella relazione tra insonnia e depressione. La qualità del sonno peggiora fisiologicamente con l’età, con un picco in peri-postmenopausa, a causa di una diminuzione della latenza REM e il sonno profondo a onde lente (SWS). I risvegli notturni diventano più frequenti ed è difficile riprendere sonno. La sensazione è quella di “sonno leggero”, non ristoratore (diminuita efficienza di sonno). (A CAPO) Uno studio pubblicato di recente (Toffol et al 2014), condotto su donne di diverse fasce di età, ha evidenziato importanti differenze nel pattern di sonno tra donne in età fertile e donne in peri-e postmenopausa. Soprattutto le donne in perimenopausa presentavano punteggi più elevati alla scala per la depressione (BDI), che correlavano con una diminuita efficienza oggettiva di sonno unitamente a una percezione soggettiva di sonno disturbato. Questa correlazione era meno evidente nelle donne in età fertile, che presentavano punteggi più bassi alla scala della depressione e una migliore percezione soggettiva della qualità di sonno. Secondo gli autori, i sintomi vasomotori, riconducibili alla carenza estrogenica perimenopausale, verosimilmente responsabili sia di una peggiore qualità di vita diurna, sia di una percezione di sonno disturbato (per i risvegli notturni), potrebbero rafforzare la reciprocità del legame tra insonnia e depressione, aumentando il rischio di forme di depressione clinica conclamata. Con l’HRT si può ottenere un miglioramento indiretto del benessere emozionale e del pattern di sonno, mediato dal miglioramento dei sintomi vasomotori; di conseguenza, il legame tra insonnia e depressione si può indebolire, con conseguente diminuzione del rischio di passaggio da una forma di depressione subclinica a una forma clinica conclamata nelle donne predisposte

Fonte

Toffol E, et al. The relationship between mood and sleep in different female reproductive states. BMC Psychiatry 2014, 14:177.  

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