Il fumo delle droghe cosiddette leggere nuoce alla salute più del fumo delle sigarette: aumento del rischio di tumore polmonare, tubercolosi, bronchite cronica, e di problemi cardiocircolatori e psichici come la schizofrenia; questa la conclusione di un sondaggio commissionato dalla British Lung Foundation, un’istituzione benefica che finanzia progetti di ricerca sulle malattie polmonari e assiste le persone affette da quelle malattie.
Dal sondaggio, condotto su mille volontari, è emerso che questo tipo di droga è molto diffuso, soprattutto fra i giovani (ne fa uso uno su tre, al di sotto dei 24 anni) e che la sua pericolosità non è percepita, perché si ritiene erroneamente che sia meno dannosa del tabacco: ne è convinto l’88% e oltre il 33% degli intervistati considera l’uso di marijuana un passatempo innocuo e addirittura salutare. L’Amministratore Delegato della Fondazione, Helena Shovelton, chiarisce: «Non c’è nulla di più falso, lo spinello espone al rischio di tumore polmonare circa venti volte di più rispetto alla sigaretta di tabacco». C’è un fattore che attenua le conseguenze del fumo di ‘erba’ ed è il periodo relativamente breve di esposizione a questo tipo di fumo, che è abitudine dei giovani fino ai trent’anni, età dopo la quale in maggioranza smettono, abbreviando così l’esposizione alle sostanze nocive che si sviluppano a causa delle modalità con cui si fuma la marijuana; sono infatti le boccate più profonde e lunghe fino al doppio di quelle di un fumatore di tabacco, che fanno entrare nei polmoni il quadruplo del catrame e il quintuplo del monossido di carbonio, provocando i danni peggiori.
La scarsa consapevolezza, che è molto diffusa sui danni delle ‘canne’, e la frequente lettura scorretta delle notizie sull’uso terapeutico della cannabis, possono alterare la percezione del pericolo; per queste ragioni è necessario che i consumatori siano informati dei rischi, e la British Lung Foundation ha in programma una campagna di sensibilizzazione.
Fonte
British Lung Foundation, 2012