La contraccezione a regime esteso si basa sul concetto di assunzione continuativa e flessibile, la durata della quale può dipendere dalla formulazione stessa del contraccettivo.
La contraccezione a regime esteso era in realtà già possibile, in particolari circostanze e su consiglio medico, con le normali pillole monofasiche (a schema terapeutico classico, caratterizzato da 21 giorni di assunzione e 7 di pausa), semplicemente non rispettando la settimana di sospensione, ma assumendo continuativamente due o tre blister. Anche con le nuove pillole a basso dosaggio di ultima generazione, che prevedono uno schema terapeutico 24/4 (24 pillole attive e 4 pillole di placebo), è possibile, ove il medico le ritenga necessario, raggiungere lo stesso obiettivo eliminando le quattro pillole placebo e proseguendo con l’assunzione del blister successivo.
In questi anni abbiamo assistito ad una evoluzione della contraccezione, inizialmente concepita sostanzialmente per la pianificazione familiare ed in seguito apprezzata anche per i benefici extra-contraccettivi.
I vantaggi del “regime esteso”, di seguito elencati, rappresentano i desiderata di molte donne, anche di quelle che non necessitano, per motivi diversi, la prevenzione della gravidanza.
Per saperne di più … Lo chiediamo al Prof. Maurizio Guida
Specialista in Ostetricia e Ginecologia, Università degli Studi di Salerno
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