La Regione Lombardia finanzia un progetto di ricerca indipendente svolto dall’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, per la creazione di un modello organizzativo clinico-assistenziale con la finalità di prendere in carico le donne con depressione perinatale; per offrire un supporto adeguato in una fase così delicata della vita, il progetto ha come obiettivi principali la diagnosi precoce della malattia, la sensibilizzazione della popolazione a questo problema, la promozione del trattamento tempestivo, e la formazione degli operatori sanitari. Al progetto collabora Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) e partecipa l’Associazione Itaca, il progetto di un gruppo di volontari per la salute mentale.
La depressione perinatale è un disturbo grave che colpisce il 16% delle donne durante la maternità, mentre nel corso della gravidanza è colpito fra il 10% e il 23% delle future mamme, e arriva al 40% nella fase dopo il parto; già nelle prime settimane dopo il parto il 13% delle mamme ha disturbi dell’umore, poco più del 14% nel primi tre mesi, e il 20% entro il primo anno di vita del figlio.
Il presidente Onda, Francesca Merzagora, spiega: «In questo contesto si colloca l’iniziativa regionale che ci vede impegnati accanto al Fatebenefratelli e a Progetto Itaca a supportare le madri in difficoltà attraverso un’assistenza domiciliare integrata, e i papà con la creazione di gruppi di sostegno».
Il coordinatore scientifico del progetto, Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Neuroscienze del Fatebenefratelli, osserva: «Il progetto finanziato dalla Regione Lombardia consente a psichiatre, psicologhe e pediatre di recarsi direttamente a casa, aiutando le donne e i loro bambini a superare questo momento difficile».
Il direttore del Dipartimento Materno-Infantile del Fatebenefratelli, e coordinatore scientifico del progetto, Luca Bernardo, precisa: «In particolare, un neonatologo pediatra può parlare con la mamma e visitare il bambino in senso olistico, cioè dal punto di vista armonico, del movimento, della tonicità e della suzione; questa valutazione consente di dare alla donna in difficoltà, spesso anche grave, le serenità di cui necessita».
Una delle novità del progetto lombardo c’è il lavoro di una squadra multidisciplinare di specialisti che, a domicilio, assistono la madre che soffre di depressione perinatale e la sua famiglia.
Nel corso del progetto, Onda ha condotto un’indagine su 502 donne e 500 uomini residenti in Lombardia, di età compresa fra i 25 e i 55 anni, che rivela come una su cinque delle partecipanti abbia avuto una diagnosi di depressione perinatale o ritiene di averne sofferto nel corso della sua prima gravidanza; le cause principali di questa malattia sono l’assunzione di nuove responsabilità, il sovraccarico di impegni, gli squilibri ormonali, lo stress da parto, la fragilità emotiva, che provocano senso di inadeguatezza, tristezza, perdita di interesse e irritabilità. Il supporto, sia psicologico che di aiuto nelle attività quotidiane, dei familiari e in particolare del partner, è fondamentale in questa fase della vita ma, secondi i dati di Onda, la maggior parte degli uomini ritiene che la depressione post partum sia un problema di coppia di cui solo la metà si sente partecipe o ritiene di poter essere di supporto alla compagna.
Fonte
Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna (ONDA) Depressione in gravidanza e post-parto – Progetto pilota in Lombardia