L’importanza del “contatto pelle a pelle” madre-bambino subito dopo la nascita

Il precoce contatto pelle a pelle (SSC), tra madre e bambino, migliora il successo dell’allattamento al seno. Purtroppo però questo obiettivo è spesso disatteso.

 

Nel nuovo millennio, l’allattamento al seno ha un posto importante nelle politiche nazionali e internazionali, per preservare la salute sia della madre sia del bambino. In particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che l’allattamento al seno venga avviato entro la prima mezz’ora dopo la nascita. Tuttavia, i moderni stili di vita rendono spesso difficile questo obiettivo. Anzi, le stesse pratiche ospedaliere – con le varie procedure di routine sul bambino, previste al momento della nascita – possono contribuire a ritardare il contatto tra neonato e seno materno. Per esempio, per rispondere al protocollo di prevenzione dell’ipotermia del bambino, si usano sistemi di calore artificiale, piuttosto contrastando l’immediata vicinanza tra madre e neonato.
Di per sé, la separazione tra mamma e bambino nelle prime ore dopo il parto, come rilevato da alcuni studi, può avere come conseguenza una ridotta interazione tra i due individui, inficiando sia l’autostima della madre sia l’efficacia dell’allattamento al seno. Non solo, il distacco dalla madre può favorire nel bambino disturbi come stress, aumento del pianto, carenze energetiche e alimentari. In riferimento a quest’ultimo aspetto, è importante ricordare che il latte materno è l’alimento ideale per il bambino, tale da garantire tutte le sue esigenze nutrizionali almeno per i primi 6 mesi di vita.

 

 

Importanza della precocità del “contatto pelle a pelle”

Una delle principali procedure di supporto all’allattamento al seno è lo stimolo cutaneo tra madre e bambino subito dopo il parto. Il precoce “contatto pelle a pelle” (SSC, skin-to-skin contact) consiste nel porre il neonato sul petto nudo della madre, proprio tra le due mammelle, immediatamente dopo la nascita. Questa procedura è stata implementata per la prima volta da Rey e Martinez nel 1978, presso l’Institute for Maternity and Childhood di Bogotá. Da allora, è stato riconosciuto che le prime 2 ore dopo la nascita rappresentano un periodo critico per favorire l’allattamento al seno e la sua continuità. In questa fase, sono infatti massimi i comportamenti innati del bambino dell’attaccamento e della suzione, così come le reazioni istintive al tatto, al calore e all’odore del corpo della madre. Diversi studi (Moore & Anderson, 2007; Mahmood et al, 2011; Srivastava et al, 2014) hanno quindi dimostrato come il precoce contatto pelle a pelle ha aumentato significativamente il tasso di successo e la durata dell’allattamento al seno (p <0,05). Inoltre, seguendo il metodo SCC, vengono ottenuti più elevati tassi di allattamento esclusivo al seno (EBF, exclusive breast-feeding).

Una recente metanalisi (Karimi et al, 2019) ha confermato questi dati. Analizzando tutti gli studi condotti sull’argomento, dal 2000 al 2017, la metanalisi ha definitivamente dimostrato che l’SSC madre-bambino ha un effetto significativamente positivo sul successo (p = 0,00) e sulla durata della prima lattazione materna (p = 0,041).

 

 

Preservare i meccanismi innati della sopravvivenza

Il meccanismo con cui il contatto pelle a pelle tra madre e neonato, subito dopo la nascita, possa aumentare il successo e la durata dell’allattamento al seno ha una possibile spiegazione etologica. Secondo le teorie etologiche (ovvero lo studio dei comportamenti animali e umani, comprensivi di aspetti innati, tipici di ogni specie, o appresi attraverso esperienze individuali), le principali condotte relative alla sopravvivenza delle specie sono istintive, quindi sviluppate senza necessità di apprendimento ed esperienza. Molte di queste capacità si verificano in uno specifico periodo critico, che rappresenta un momento unico, breve e praticamente irreversibile. Questa fase è anche molto delicata, durante la quale l’organismo vivente ha una maggiore vulnerabilità per fattori endogeni ed esogeni. La ricerca del neonato della mammella materno e il conseguente succhiamento sarebbero quindi comportamenti innati, che possono essere sconvolti dalla separazione dalla madre nella prima ora dopo la nascita.

Se invece è consentito un contatto pelle a pelle madre-bambino subito dopo la nascita, si sviluppano ulteriori specifici comportamenti intuitivi; in particolare, aumenta l’interazione verbale e tattile tra madre e bambino, comportando reazioni benefiche per entrambi. Il corpo materno sviluppa una maggiore sensibilità alla stimolazione e alla produzione della lattazione. Da parte sua, il bambino aumenta la sua capacità di attaccarsi al seno materno, succhiare e iniziare a nutrirsi.

 

 

Cosa accade al corpo della madre e a quello del bambino

Nello specifico, la suzione infantile e la stimolazione del seno materno nella prima ora dopo la nascita danno origine a risposte ormonali nella madre, aumentando la secrezione di ossitocina e quindi di prolattina, fondamentali per produrre il latte. Durante il contatto madre-bambino, oltre all’arco riflesso capezzolo-ipotalamo, il rilascio di ossitocina è ulteriormente mediato dal nervo vago, stimolato da recettori tattili, termici e olfattivi.
Inoltre, immediatamente dopo la seconda fase del travaglio, nel bambino aumenta il livello ematico delle catecolamine, a causa della pressione della testa fetale e dell’ipossia intermittente, durante le contrazioni uterine. L’aumento di catecolamine nel sangue provoca un’elevata risposta del bulbo olfattivo del bambino nelle prime ore dopo la nascita, rendendolo più sensibile all’odore che lo guida al capezzolo della madre.
D’altro canto, superate le prime due ore dopo la nascita, il livello di catecolamine nel sangue del bambino cala decisamente, inducendo un sonno profondo, da cui è difficile il risveglio per 3-4 ore. In base a queste informazioni, è facile comprendere che un ritardo nell’avvio della lattazione nella prima ora può aggiungersi alla fisiologica riduzione di sensibilità agli stimoli del bambino nelle ore successive, compromettendo ulteriormente il successo dell’allattamento al seno.

 

 

Conclusioni

I risultati degli studi sulla metodica SSC (precoce contatto pelle a pelle madre-bambino) dovrebbero orientare gli operatori sanitari allo sviluppo di un processo decisionale, basato sull’evidenza, che preveda le più opportune modalità per aumentare i tassi di successo di allattamento al seno.

 

 

Bibliografia

Karimi FZ, Sadeghi R, Maleki-Saghooni N, Khadivzadeh T. The effect of mother-infant skin to skin contact on success and duration of first breastfeeding: A systematic review and meta-analysis. Taiwan J Obstet Gynecol 2019;58(1):1-9

 

 

 

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