800 861 061 è il numero del Telefono Verde Aids e Ist che dal 1987 risponde alle domande degli Italiani; il servizio, anonimo e gratuito, è svolto dagli esperti del Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità che, dal lunedì al venerdì, dalle 13.00 alle 18.00, offrono informazioni sulle infezioni da Hiv e su quelle Sessualmente Trasmesse (Ist), svolgendo così un’importante attività di prevenzione.
In questi 25 anni più delle metà delle informazioni richieste hanno riguardato le modalità di trasmissione del virus e il test cui sottoporsi dopo un eventuale rapporto a rischio; la maggior parte delle 700mila persone che hanno chiamato erano maschi e il loro numero negli ultimi anni è in aumento, mentre diminuisce il numero delle donne.
Responsabile del servizio è Anna Maria Luzi, responsabile anche dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione e Formazione dell’Iss, che spiega: «A chiedere consulenza ai nostri esperti sono soprattutto eterosessuali non tossicodipendenti e coloro che, pur non avendo avuto comportamenti a rischio, temono di essersi esposti al contagio, probabilmente a causa di un’errata informazione o di una distorta percezione delle modalità di trasmissione dell’infezione. Se nel 1987 si parlava in particolare a omosessuali e tossicodipendenti, oggi è ormai palese che non esistono gruppi a rischio, ma comportamenti a rischio».
I tossicodipendenti, poi, hanno altri canali d’informazione, come i SerT (Servizi per le Tossicodipendenze, ndr); inoltre, fanno meno uso di droga iniettiva, per cui si è ridotto il rischio di infezioni attraverso lo scambio di siringhe.
Avere corrette informazioni sulla prevenzione è ancora più importante nel periodo delle vacanze, quando possono aumentare i comportamenti a rischio: per esempio, non tutti sanno che il preservativo va usato anche per un solo rapporto sessuale, dall’inizio alla fine.
Il counselling telefonico, che viene svolto anche in inglese, francese e portoghese, in questi anni è stato utilizzato per la maggior parte dagli uomini (91,6%) e quasi la metà (41,8%) da persone della fascia di età che va dai 30 ai 39 anni; il 60% voleva informazioni sulle modalità di trasmissione delle infezioni sessuali e circa il 20% voleva notizie e indicazioni su come poter accedere alle strutture pubbliche dove poter effettuare visite ed esami specialistici.
Frequenti anche le richieste di spiegazioni su come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili e quali siano i sintomi; per queste ragioni, secondo Luzi: «Questi dati suggeriscono la necessità di interventi di prevenzione mirati a fasce di popolazione giovanile».
A proposito della disinformazione di cui sono vittime i giovani, il responsabile del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, spiega: «Il numero di nuove infezioni è costante e non bisogna abbassare la guardia; oggi le conoscenze di base sono diminuite anche perché sono in calo le campagne di prevenzione e informazione. Inoltre, grazie ai farmaci che tengono sotto controllo l’infezione, è sempre più raro veder morire di Aids un amico, per cui scompare o si attenua la paura che di solito fa aumentare la soglia di attenzione».
Il Telefono Verde Aids è cofinanziato dal Ministero della Salute.
Fonte
Istituto Superiore di Sanità, TELEFONO VERDE AIDS e INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE 800 861061