Un team di ricercatori dell’Università di Washington, a Seattle, ha condotto uno studio su tremila persone per stabilire se, fra le coppie siero-discordanti eterosessuali, sottoposte al pacchetto globale di prevenzione, il partner Hiv-negativo aumentasse i comportamenti sessuali a rischio, come spiega il coordinatore dello studio, Jared Baeten: «Il nostro scopo era di stabilire se il comportamento sessuale venisse influenzato negativamente dalla protezione»; l’analisi dei risultati ha rivelato che la chemioprofilassi pre-esposizione induce le coppie eterosessuali siero-discordanti ad aumentare i comportamenti sessuali a rischio.
I tremila soggetti, che facevano parte del trial Partners PrEP, sono stati osservati per un periodo di tempo che andava da un anno prima a un anno dopo l’inizio degli effetti protettivi del pacchetto di prevenzione; il trial Partners PrEP nel 2011 per la prima volta ha provato come, nelle coppie siero-discordanti, sia efficace la profilassi pre-esposizione. Nel periodo di osservazione i partecipanti hanno assunto i farmaci previsti, ma senza che fosse loro comunicato se contenevano i principi attivi o soltanto placebo; sono stati inoltre seguiti dal punto di vista informativo, con consulenze che riguardavano la riduzione del rischio, il monitoraggio della sicurezza, i test di gravidanza o la trasmissione di infezioni sessualmente trasmissibili come tricomoniasi, clamydia e gonorrea. Prosegue Baeten: «L’efficacia di nuove strategie di prevenzione dell’Hiv, tra cui la chemioprofilassi pre-espositiva, fanno pensare che l’epidemia di Hiv potrebbe essere fermata; effettivamente, al termine del nostro studio i rapporti sessuali a rischio erano diminuiti, dimostrando l’efficacia del pacchetto preventivo». Però, quando in un approfondimento successivo, sono stati identificati quali dei partecipanti fossero o meno protetti, è emerso che fra le coppie in trattamento attivo aumentavano, in numero ridotto ma significativo, i rapporto sessuali a rischio. Commentano così, Kristen Underhill e Kenneth Mayer, dello Yale Center for Interdisciplinary Research on Aids, della Yale Law School di New Haven, nel Connecticut: «Questo studio è un importante passo in avanti nel misurare il comportamento delle coppie siero-discordanti che usano la profilassi pre-esposizione; tuttavia, le prossime ricerche dovrebbero esaminare le persone nella vita reale, così da ottimizzare la profilassi, diminuendo l’assunzione dei rischi. Sentendosi protette, le coppie potrebbero avere ragioni personali per aumentare il sesso a rischio, come per esempio il desiderio di fertilità; la comprensione di queste motivazioni può raddoppiare gli sforzi per sostenere gli utenti della profilassi, prima, durante e dopo». L’editoriale di commento di Underhill e Mayer è apparso su The Lancet Infectious Diseases.
Fonte
Kenneth K Mugwanya et al – Sexual behaviour of heterosexual men and women receiving antiretroviral pre-exposure prophylaxis for HIV prevention: a longitudinal analysis. The Lancet Infectious Diseases Published online October 17, 2013