In Francia diramato il nuovo comunicato dell’EMA
Il governo francese ha presentato all’Ema (European Medicines Agency, l’Agenzia Europea dei Medicinali) la richiesta di revisionare i contraccettivi orali di terza e quarta generazione per “…determinare se siano necessarie eventuali modifiche all’autorizzazione”, come spiega un comunicato dell’Agenzia; questa richiesta è il frutto dei lunghi dibattiti in corso in Francia, dove ci si interroga sulla sicurezza di questi nuovi contraccettivi, là molto prescritti, in particolare alle giovanissime.
Rossella Nappi, professore Associato della Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica della Fondazione Irccs – Policlinico San Matteo di Pavia, spiega: «Questa richiesta rientra in una politica del governo francese volta a limitare l’uso delle pillole di terza e quarta generazione in favore di pillole che, dalla letteratura, si desume abbiano rischi minori; una necessità questa che nasce dalla facilità con cui in Francia questi farmaci sono prescritti, in particolare alle adolescenti, e in una popolazione che ne fa ampio uso: il 44% delle donne assume infatti il farmaco.
In Italia i numeri sono più bassi, solo il 6% delle donne ricorre alla pillola come metodo contraccettivo, e da parte dei ginecologi c’è una maggiore selezione prescrittiva delle pazienti, alle quali si richiedono esami e anamnesi accurate, secondo le nostre linee guida.
Inoltre, se l’obiettivo è la contraccezione, le pillole di seconda generazione sono lo standard, ma se la paziente ha bisogno di una terapia estro-progestinica per curare acne o dismenorrea, allora si valutano rischi e benefici dei contraccettivi di terza e quarta generazione, farmaci di dimostrata efficacia, nell’ambito di un counselling personalizzato. Comunque, si sta parlando di un rischio molto basso, che con le nuove molecole aumenta ma resta ancora a livelli davvero minimi».
I contraccettivi orali sono dunque prescritti dai ginecologi italiani con modalità personalizzate e attenendosi alle linee guida nazionali; il dibattito che avviene Oltralpe da noi è quindi poco significativo.
Leggi il comunicato dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) diramato in Francia, 28 gennaio 2013 »