Le norme che erano state introdotte la scorsa estate, in merito alla prescrizione dei farmaci equivalenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, sono state completate dalle nuove disposizioni contenute nel Decreto Sviluppo, pubblicato lo scorso mese di dicembre la Gazzetta Ufficiale; le disposizioni ora in vigore hanno chiarito anche gli aspetti delle norme che avevano suscitato differenze d’interpretazione.
In base alle nuove regole, i medici sono tenuti a indicare, sulla ricetta rossa, quella unificata Ssn, il principio attivo del medicinale per la cura della malattia; se il medico vuole prescrivere un farmaco specifico, deve scrivere anche ‘non sostituibile’ e la motivazione della scelta, obbligando così il farmacista a consegnare esattamente quel farmaco.
Se il medico non si attiene a queste indicazioni, la ricetta non è considerata valida; in caso di malattia cronica, è possibile però continuare a ottenere il consueto farmaco.
Il segretario della Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), Giacomo Milillo, precisa: «Per esempio, nella nuova formulazione si specifica meglio che il medico può sempre indicare il nome del farmaco, generico o di marca che sia, anche per le terapie prescritte ai nuovi pazienti; del resto, la prescrizione è un atto medico di cui siamo responsabili».
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, osserva che le informazioni sono disponibili anche in farmacia: «Da anni, secondo le norme in vigore, il farmacista è tenuto a informare i pazienti sull’esistenza dei farmaci equivalenti e sulle loro caratteristiche, anche perché, se l’assistito vuole il medicinale di marca, deve pagare la differenza di prezzo, quando il generico è meno costoso».
Una campagna d’informazione su cosa comporteranno questi cambiamenti per chi deve assumere i farmaci, è stata lanciata da Federconsumatori; il suo vicepresidente, Valeria Fedeli, spiega: «Le circolari di solito sono per ‘addetti ai lavori’ e possono risultare poco comprensibili a chi non è esperto; per questa ragione abbiamo riassunto i punti principali delle nuove regole con un linguaggio più chiaro e accessibile a tutti. Diffonderemo le informazioni nei luoghi più frequentati dai pazienti, come Asl e ospedali, dando per scontato che i medici di famiglia informino i loro assistiti».
Fonte
Campagna stampa Federconsumatori, gennaio 2013