Drastica riduzione dei casi di aborto volontario in Italia

Dal 1980 al 2012 il tasso di aborto volontario cala di oltre il 40% in tutte le classi di età, con l’eccezione delle donne giovanissime.   Il fenomeno dell’aborto volontario (interruzione volontaria di gravidanza), nell’analisi Istat pubblicata nell’Annuario Statistico Italiano 2015, dal 1980 al 2012, si è osservato un calo di oltre il 40% per tutte le classi di età, con la sola eccezione delle donne giovanissime (15-19 anni) per le quali si presenta una sostanziale stabilità del fenomeno. Nel 2012 sono le donne giovani (20-29 anni) a mostrare valori più elevati di aborto volontario, con quasi 13 interruzioni di gravidanza ogni mille donne. Un contributo considerevole viene dato dall’aumento della presenza delle donne straniere in Italia che hanno una struttura per età più giovane delle italiane e una propensione all’aborto più elevata. Nel 2012, il 32,4% di interventi si riferisce a donne con cittadinanza non italiana, tra le quali il gruppo più numeroso è rappresentato dalle rumene, seguite dalle donne albanesi, cinesi, marocchine e peruviane. Le differenze territoriali non risultano essersi modificate significativamente nel corso degli ultimi anni. Nel 2012, le ripartizioni con il più elevato ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza sono il Nord-ovest e il Centro, con un tasso di 9,2 casi ogni mille donne, mentre nelle Isole si osserva il tasso più basso (6,8). A livello regionale, i valori più elevati di aborto volontario si presentano in Liguria (12,0), Puglia ed Emilia-Romagna (10,3). I valori più bassi di aborto volontario si osservano nelle due province autonome di Bolzano e Trento con rispettivamente, 4,7 e 6,9, seguite da Sardegna, Veneto, Calabria e Marche con valori inferiori al 7 per mille.  

Tassi di aborto volontario per classi di età, ogni 1.000 donne in età feconda (anni 1980-2012) Tassi di aborto volontario per classi di età, ogni 1.000 donne in età feconda (anni 1980-2012)  

In Italia si definisce aborto volontario o interruzione volontaria di gravidanza (IVG), l’intervento operativo da parte di uno specialista che va a rimuovere il prodotto del concepimento e dei suoi annessi, interrompendo il periodo di gravidanza. L’interruzione volontaria della gravidanza deve avvenire sotto precisa volontà della donna ed entro i primi 90 giorni dal concepimento nel caso in cui la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbe serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna. L’interruzione volontaria della gravidanza può avvenire inoltre per motivi di ordine terapeutico dopo i primi 90 giorni quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna o in presenza di rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.  

Istat. Annuario Statistico Italiano 2015. istat.it/Asi-2015.pdf

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