È stato presentato nei giorni scorsi a Roma, a Palazzo Chigi, nel corso di un incontro organizzato da ONDa (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) il Rapporto mondiale Oms sulla violenza contro le donne, che mostra numeri che denunciano una vera epidemia: oltre una donna su tre (35%), di ogni strato sociale e paese, subisce violenze fisiche e/o sessuali da parte di estranei o del proprio partner, che nel 38% dei casi è anche colpevole della sua uccisione. La violenza non viene risparmiata neanche durante la gravidanza, come sottolinea il presidente Sip (Società Italiana di Psichiatria), Claudio Mencacci: «Il 30% dei maltrattamenti ha inizio durante il periodo della gestazione, e la violenza domestica in gravidanze è la seconda causa di morte nelle donne fra i 15 e i 44 anni». Il vice direttore generale della Famiglia, delle Donne e dei Bambini presso l’Oms, Flavia Bustreo, precisa: «Le donne esposte alla violenza dei compagni sono due volte maggiormente a rischio di depressione, quasi due volte più a rischio di dipendenza dall’alcol, e una volta e mezzo più a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmesse, come Hiv, sifilide, clamidia e gonorrea. L’Oms auspica che tutti i paesi si impegnino a combattere questo problema di dimensioni epidemiche, grazie al sostegno dei singoli Servizi Sanitari Nazionali». La situazione in Italia è altrettanto drammatica, con quasi sette milioni (6.743.000) donne fra i 16 e i 70 anni vittime di violenze fisiche e/o sessuali, e circa un milione di stupri o di tentativi di stupri; le vittime di violenze da parte dei propri compagni sono il 14,3% ma la denuncia viene fatta solo da meno della metà di loro (7%). Quasi una su quattro (24%) delle donne che hanno subito violenza da estranei o dal partner, custodisce in silenzio il dramma, senza parlarne. Francesca Merzagora, presidente ONDa, precisa: «Per questo, indulgenza e indulto, previsti dal decreto sull’emergenza carceri, non dovrebbero riguardare i casi di violenza su donne e bambini. 62 strutture su 224 con i Bollini Rosa sono state premiate per i servizi dedicati alla violenza, e hanno un protocollo di Pronto Soccorso Violenza, per la formazione degli operatori sanitari». I Bollini Rosa sono assegnati da ONDa agli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle principali patologie femminili.
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