Nel corso del II Congresso Nazionale Congiunto Sic e Fiss (Società Italiana della Contraccezione e Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), che si è concluso a Taormina nei giorni scorsi, sono stati evidenziati, fra l’altro, alcuni dati riguardanti la contraccezione durante il periodo estivo. Nel trimestre giugno-agosto 2011 si è registrato un aumento del 12% delle vendite della cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’, rispetto al trimestre gennaio-marzo dello stesso anno: 34.000 confezioni.
Da settembre, però, aumentano le gravidanze indesiderate e le Mst (Malattie Sessualmente Trasmissibili), con un aumento del 30% delle visite ginecologiche; il direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele Resnati di Milano, Alessandra Graziottin, osserva: «In ferie è doveroso non spegnere il cervello, a tutte le età; per questo, in vista della prossima estate, lanciamo un appello: la contraccezione di emergenza, lo dice già il nome, deve essere utilizzata in casi rari, quando si sono verificati imprevisti. È comunque una pratica non sicura: l’efficacia infatti diminuisce man mano che ci si allontana dal rapporto ‘a rischio’. L’unica arma davvero valida per difendersi dalle gravidanze indesiderate è quindi la pillola anticoncezionale, che rimane ancora la preferita dalle Italiane che scelgono la contraccezione sicura. Nel nostro Paese, purtroppo, questo messaggio fa ancora fatica a passare: siamo infatti all’ultimo posto in Europa per utilizzo, con il 16,2%; inoltre, la contraccezione ormonale viene utilizzata in maniera non ottimale, quando può invece diventare un’ottima risorsa per ogni donna. Sono ancora troppe le paure e le false credenze che impediscono alle Italiane di fidarsi completamente di questa opzione: dubbi sugli effetti collaterali, sull’aumento di peso, sulle ripercussioni a livello metabolico, ecc., ma tutto questo non ha più senso, grazie all’ampia gamma di formulazioni disponibile».
La responsabile di Endocrinologia Ginecologica e Controllo della Fertilità dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, Franca Fruzzetti, aggiunge: «Le giovani, se seguono i preziosi consigli del proprio ginecologo, possono stare tranquille; personalizzare la scelta contraccettiva è oggi molto più facile. L’utilizzo degli estroprogestinici, per esempio, è raccomandato nelle adolescenti, sia per la necessità di una elevata sicurezza anticoncezionale, che per sfruttarne l’effetto terapeutico su alcuni sintomi e disturbi che a quell’età possono risultare molto pesanti: acne, irsutismo, sindrome premestruale, ecc.».
È fra le adolescenti che si registra la più alta diffusione dei contraccettivi di emergenza: il 37% dei teenager non usa precauzioni in occasione del loro primo rapporto; spesso non usano pillola o preservativo neanche le donne di oltre 35 anni e il loro numero è in continuo aumento.
Rossella Nappi, professore Associato della Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica della Fondazione Irccs – Policlinico San Matteo di Pavia, spiega: «Il coito interrotto è ritenuto affidabile addirittura da tre ragazzi su dieci, nonostante provochi almeno 100.000 gravidanze indesiderate all’anno: il 20% del totale; ma ora abbiamo a disposizione contraccettivi ormonali con molecole innovative, a basso impatto metabolico e dosaggi ormonali inferiori, che possono contrastare le paure, e grazie all’assunzione in continua (24+4 o 26+2), diminuiscono i rischi di dimenticanze e interruzioni.
Armi in più, soprattutto quando ci si trova a dover convivere con depressione, irritabilità e cefalea, dovute alla sintomatologia premestruale e mestruale; in questi casi è utile l’assunzione della pillola anticoncezionale a base di estrogeno naturale e dienogest, un progestinico particolarmente efficace nel controllare il sanguinamento e il dolore».
Fonte
2° Congresso Nazionale Congiunto SIC FISS, Taormina 24-26 maggio 2012