La correlazione tra uso di contraccettivi ormonali e aumentato rischio di HIV è da anni oggetto di controversie nel mondo scientifico. Da una recente metanalisi, condotta da ricercatori americani, è emerso che le donne che utilizzano contraccettivi iniettabili a base di medrossiprogesterone acetato (DMPA, Depo-Provera) o noretisterone enantato (NET-En, Noristerat), sarebbero esposte ad un rischio maggiore di infezione da HIV rispetto a quelle che utilizzano contraccettivi orali o che non ricorrono ad alcun tipo di contraccezione ormonale. I ricercatori hanno analizzato 18 studi condotti nell’Africa sub-sahariana, basati sui dati di 40.000 donne. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “The Lancet Infectious Diseases” lo scorso mese di gennaio. Un altro studio metanalitico, pubblicato anch’esso lo scorso mese (Morrison 2015), ha evidenziato che le donne che utilizzano contraccettivi orali non presentano un rischio maggiore di sviluppare HIV, mentre le donne che utilizzano contraccettivi iniettabili con solo progestinico sembrano presentare un rischio moderato. Secondo gli autori di questo secondo studio, in accordo con studi precedenti, l’aumentato rischio potrebbe essere riconducibile, almeno in parte, ad alcune alterazioni indotte da un ambiente a prevalenza progestinica, come l’alterazione della microflora vaginale, dell’epitelio vaginale (es. ectopia cervicale), dello stato immunologico locale, fattori predisponenti alla replicazione del virus. Un altro fattore da non sottovalutare, potenzialmente causa di rilevanti bias di valutazione, è quello relativo all’uso del preservativo e dei comportamenti sessuali a rischio riferiti dalla donne nei diversi studi, che sotto questo aspetto appaiono molto eterogenei. Le donne che fanno uso di contraccettivi ormonali tendono a non usare il preservativo, e spesso non sono a conoscenza del fatto che questo è l’unico metodo che protegge dalla malattie sessualmente trasmesse come l’HIV. Alla base dell’evidenza di un maggiore rischio di contrarre infezione l’HIV, potrebbe quindi esserci la mancanza di una corretta informazione e la conseguente mancata prevenzione dei comportamenti a rischio. Inoltre occorre considerare che nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, dove è maggiore l’uso di preparazioni iniettabili, l’uso del preservativo non è considerato ”socialmente desiderabile”, quindi spesso non viene riferito correttamente, inficiando i risultati. Sicuramente futuri studi randomizzati controllati potranno fare ulteriormente luce sulla correlazione tra contraccettivi ormonali iniettabili e rischio HIV, nel frattempo è necessario agire a livello educativo, in particolare sulla differenza tra prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmesse.
Fonti
Ralph LJ, et al. Hormonal contraceptive use and women’s risk of HIV acquisition: a meta-analysis of observational studies. Lancet Infect Dis. 2015 Jan 8. pii: S1473-3099(14)71052-7 Morrison CS, et al. Hormonal Contraception and the Risk of HIV Acquisition: An Individual Participant Data Meta-analysis. PLoS Med. 2015 Jan 22; 12 (1): e1001778 Polis CB, et al. Hormonal contraceptive methods and risk of HIV acquisition in women: a systematic review of epidemiological evidence. Contraception 2014, 90: 360-390