Ansia, depressione, attacchi di panico, queste le possibili conseguenze degli atti di bullismo subiti, ma anche compiuti, da ragazzi; il bullismo quindi come fattore di rischio di futuri disturbi psichici e fisici: questa la conclusione di una ricerca condotta da un gruppo di studiosi della Duke University di Durham in North Carolina.
Alla luce dei risultati, lo psicologo ed epidemiologo William Copeland, che ha coordinato la ricerca, commenta: «Il bullismo può essere facilmente monitorato e valutato dai professionisti della sanità e della scuola, ed esistono interventi efficaci per ridurlo».
1.420 bambini di età fra i nove e i 16 anni, sono stati suddivisi in quattro gruppi: quelli che sono stati vittime di atti di bullismo, quelli che ne sono stati autori, quelli insieme vittime e autori, e quelli che non avevano avuto nessun episodio di questo genere nella loro vita; i ragazzi sono stati osservati dai ricercatori statunitensi, e i loro comportamenti valutati per sei volte, a intervalli regolari; nelle valutazioni si è tenuto conto dei disturbi psichiatrici eventualmente presenti nelle famiglie e nei ragazzi. Dall’esame dei dati, corretti dalle patologie psichiatriche personali e familiari, è apparso diretto ed evidente il legame fra episodi di bullismo, compiuti o subiti, e l’aumento dell’incidenza di disturbi psichiatrici, che persistevano anche da adulti.
La prevalenza di agorafobia è risultata decisamente superiore alla media (Odds ratio 4,6), così come i disturbi di panico (Or 3,1), e l’ansia generalizzata (Or 2,7). Fra i giovani che sono stati insieme vittime e autori, l’aumento maggiore è stato registrato per la depressione (Or 4,8), disturbi di panico (Or 14,5), agorafobia (solo femmine, Or 26,7), idee suicidarie (solo maschi, Or 18,5).
La ricerca è stata recentemente pubblicata su Jama Psychiatry.
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